I Musici del Gran Principe

Alessandro Melani : Concerti Spirituali

La storia

Melani era nato nel 1639 da una famiglia che, malgrado le umili origini, evolse al meglio la propria sorte.

Il padre Domenico, campanaro della Cattedrale pistoiese e lettighiere del vescovo, seppe crescere ben tre autentici astri musicali del Seicento italiano.

Il destino di Jacopo, Atto e Alessandro, similmente a quello degli ultimi Medici, si lega fortemente con la Francia di Luigi XIV. I maggiori, Jacopo e Atto, già nel 1647 sono protagonisti dell'Orfeo di Luigi Rossi al Palais-Royal di Parigi.

In seguito Atto, apprezzatissimo castrato, diventerà il più illustre diplomatico al servizio del Re Sole. Jacopo invece, tornato in Toscana, si dedicherà soprattutto alla composizione di opere, compresa la messa in scena del 1661 al Teatro della Pergola di Firenze, in occasione delle nozze di Cosimo III e Margherita d'Orléans, cugina di Luigi XIV. Alessandro, dopo un apprendistato tra Pistoia, Roma, Orvieto e Ferrara, si stabilisce nel 1667 a Roma in seguito all'elezione al soglio pontificio di Clemente IX, suo concittadino e uomo particolarmente sensibile alla musica.

Alessandro assolve l'incarico di maestro della prestigiosa Cappella Liberiana di Santa Maria Maggiore fino al 1672, quando assume l'omonimo incarico in San Luigi dei Francesi.

Intanto a Firenze il delfino di Toscana Ferdinando de' Medici, grandioso mecenate e musicista, aveva inaugurato una delle più straordinarie stagioni musicali dell'epoca.

Alessandro Melani si presentava al Gran Principe con la sua Opera III, dal contenuto conforme allo spirito devozionale senz'altro molto in voga nella Firenze del religiosissimo Granduca Cosimo III, e dalla forma "concertante" in cui la scrittura per le voci tende molto spesso a quella "strumentale", come del resto egli stesso lascia intuire dal titolo Concerti spirituali.

Negli anni a seguire Alessandro Melani sarà invitato dal Gran Principe come operista per il Teatro di Pratolino (1686) e un suo grande mottetto sacro sarà eseguito per il genetliaco granducale nella Basilica della Ss.ma Annunziata di Firenze (1703).

[...] E proprio come nei dipinti caravaggeschi, in una forte tensione tra luci e ombre, richiamata da continui contrasti ritmici e timbrici, si gioca l'interpretazione firmata da Samuele Lastrucci e dal suo ensemble I Musici del Gran Principe [...]
[...] La loro lettura dei Concerti Spirituali sbalza in rilievo la ricercatezza di un linguaggio armonico avanzato, la grazia e la varietà di una musica da camera riflessiva e sontuosa, dal carattere riverente e devozionale, ma nello stesso tempo ricca di decorazioni e abbellimenti, che nelle soluzioni formali dello stile concertante trova una ribalta appropriata per una scrittura equilibrata in cui le parti vocali trovano il complemento ideale in quelle strumentali.
Andrea Milanesi -Avvenire

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Cover dell album musicale Melani Concerti Spirituali
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